Il tumore della prostata è il tumore più comune tra gli uomini, e l’incidenza è direttamente correlato all’età: se tra i 50 e i 60 anni sino a 1 uomo su 4 può presentare cellule tumorali nella prostata, a 80 anni questa condizione riguarda almeno 1 uomo su 2. Il tumore alla prostata cresce in genere lentamente, senza diffondersi al di fuori della ghiandola per un lungo periodo e presenta un elevato tasso di sopravvivenza.
Nelle fasi iniziali della malattia neoplastica, il tumore alla prostata è in genere del tutto asintomatico, tanto che il 30% circa dei casi viene scoperto quando la malattia si è già diffusa oltre la ghiandola.
Crescendo, la massa tumorale può dare origine a sintomi urinari da compressione delle strutture adiacenti:
- difficoltà a urinare (specie a iniziare) o bisogno di urinare spesso
- dolore quando si urina
- sangue nelle urine o nello sperma
- sensazione di non riuscire a svuotare la vescica
Il percorso diagnostico prende il via, in genere, con un’accurata visita da parte del medico per identificare la presenza di eventuali segni o sintomi della malattia e per raccogliere informazioni sulla storia medica personale e familiare
- Visita specialistica urologica
- PSA (Antigene Prostatico Specifico)
- Ecografia prostatica
- RMN prostatica multi-parametrica
- Biopsia prostatica
- Tomografia Assiale Computerizzata (TAC)
- Scintigrafia ossea
- PET con colina o PSMA
La scelta del trattamento dipende da fattori come l’estensione del tumore, la sua eventuale diffusione extra-prostatica, l’età del paziente e il suo stato di salute generale.
La chirurgia come unica modalità terapeutica (senza quindi prevedere altri trattamenti successivi come radioterapia, chemioterapia, eccetera) è efficace per trattare il tumore prostatico in fase iniziale, quando è ancora confinato all’interno della ghiandola prostatica.
Trattamento Medico
Il trattamento medico del carcinoma prostatico è utilizzato in molteplici situazioni (malattia avanzata metastatica, terapia precauzionale dopo chirurgia in particolari condizioni. Da oltre un secolo è basato sulla deprivazione del testosterone che viene ottenuta farmacologicamente. Nel corso degli anni sono state implementate nuove terapie ormonali, chemioterapia, terapie biologiche e radiometaboliche che hanno enormemente ampliato l’armamentario terapeutico a disposizione dell’oncologo che può pertanto offrire terapie personalizzate e in molteplici linee sucessive che hanno consentito di migliorare in modo significativo la prognosi di questi pazienti.
Radioterapia
La radioterapia resta un’arma fondamentale nel trattamento dei tumori della prostata sia in fase precoce in pazienti non candidabili ad intervento chirurgico he nel trattamento palliativo di lesioni metastatiche sintomatiche.
Il follow-up del paziente trattato o in trattamento per carcinoma prostatico è solitamente affidato all’oncologo o all’urologo che prescriveranno gli opportuni accertamenti per il controllo del paziente ed il monitoraggio della malattia.